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Trekking alla scoperta della Cascata del Rio Gavi

Come promesso, ti racconto la mia ultima escursione nella meravigliosa Val Trebbia, la valle delle favole. Preparati a respirare aria pura, a godere di paesaggi mozzafiato e a fare un po’ di sana fatica, perché ti racconterò del trekking ad anello che parte da Caminata Boselli, raggiunge la cascata del Rio Gavi, porta sulla cima del Monte Tre Sorelle, a Gavi per poi tornare a Caminata.

Partenza da Caminata Boselli

La nostra avventura inizia a Caminata Boselli, un piccolo borgo nel comune di Coli. Il cielo non è dei migliori, ma dopo tanti giorni di pioggia, preferiamo non rimandare. Dopo aver controllato l’attrezzatura, siamo pronti a partire, accompagnati da una splendida cagnolona che si è unita a noi in paese. Il sentiero tra gli alberi, con il canto degli uccelli che ci accompagna fin dai primi passi, inizia subito in salita. Seguiamo il sentiero numero 163.

Verso la Cascata del Rio Gavi

Il primo obiettivo della giornata è raggiungere la cascata del Rio Gavi. Appena prima di guadare il torrente, lasciamo il sentiero principale e proseguiamo verso sinistra, tenendo il rio alla nostra destra. Il sentiero è molto ripido e malmesso; frane e acqua hanno contribuito a riempire di sassi la strada. I bastoncini sono fondamentali per facilitare un pochino il percorso. Dopo un po’ di cammino, ecco la cascata. Anzi, sono due: probabilmente le piogge hanno risvegliato e dato vigore ad un altro ruscello. Ma la nostra cascata è altissima, almeno 30 metri, e l’acqua si è scavata un meraviglioso letto nella roccia nera. Fotografarla integralmente è difficile a causa della folta vegetazione e perché risalire la collina per trovare un angolo migliore è complicato, essendo il fondo franoso e in argilla. Il cane si è tuffato per alcuni bagni e noi qui ad ammirare la bellezza di questa cascata.

Sulla Cima del Monte Tre Sorelle

Dopo una breve sosta goduta alla bellezza della cascata, riprendiamo il cammino tornando al sentiero 163, facendo qualche ulteriore tappa sul rio per qualche scatto. Il percorso diventa ora un po’ più impegnativo, ma la voglia di raggiungere la cima del Monte Tre Sorelle ci dà l’energia necessaria per continuare. La salita è stata veramente dura, lo ammetto, e nonostante il monte non sia altissimo, con i suoi 965 metri, il percorso è molto impegnativo. Ma ogni passo ci avvicina sempre di più a quel panorama che tanto desideriamo ammirare.

Finalmente, dopo un ultimo sforzo, arriviamo in cima. Il panorama è mozzafiato: la vista spazia su tutta la Val Trebbia. Si vedono Bobbio, Mezzano Scotti, la chiesa di Scabiazza e, più in fondo, il Monte Lesima, mentre il Penice è nascosto dalle nuvole. Ammirare il panorama sulla Val Trebbia dagli speroni rocciosi della cima è fantastico. La fatica è stata tanta, ma ne è valsa la pena. Ci sediamo per qualche minuto, semplicemente a godere del momento, a respirare profondamente e a sentirci parte di questa natura meravigliosa.

Il ritorno

Dopo aver immortalato il panorama con qualche scatto, è già ora di tornare al sentiero. Ancora una piccola salita in mezzo al bosco per poi iniziare la discesa verso il paese di Gavi dove incontreremo il sentiero 163A che ci riporterà a Caminata Boselli. Il sentiero di ritorno, per una piccola parte, è in asfalto, ma il sentiero 163A costeggia il fianco della montagna su sfasciumi e detriti smossi, non propriamente un tratto agevole. Ci vuole tanta pazienza, ma la soddisfazione di aver raggiunto la cima è grande e ci riempie di energia.

I fiori del sentiero

Durante il percorso, ho trovato una grande varietà di fiori. Questi splendidi esemplari non solo aggiungono colore e bellezza al paesaggio, ma rappresentano la ricchezza botanica della Val Trebbia. Tra i tanti, cinque in particolare hanno catturato la mia attenzione: il giaggiolo susinario, il fior di legna, lo spillone lanceolato, il lino a campanelle e l’elicriso.

Giaggiolo susinario

è una pianta con foglie lunghe e strette. I fiori hanno petali esterni di colore violaceo-porporino, con sfumature azzurre verso l’apice e variegature gialle al centro, mentre i petali interni sono violacei. Questa pianta cresce nei boschi erbosi fino a 900 metri di altitudine e fiorisce da maggio a giugno. Il nome “Iris” deriva dal greco e significa “arcobaleno”, riferendosi alle bellissime sfumature dei suoi fiori. Nella mitologia greca, Iris era la messaggera degli dei, associata all’arcobaleno. Il giaggiolo susinario è una specie protetta.

Fior di legna

appartiene alla famiglia delle orchidee e cresce fino a 1300 metri di altitudine. Questa pianta, conosciuta scientificamente come Limodorum abortivum, è priva di clorofilla, non sviluppa foglie verdi e non può fotosintetizzare. Si nutre attraverso simbiosi con funghi presenti nella vegetazione circostante. Spesso, i suoi fiori restano chiusi e, in condizioni di aridità o competizione, può ricorrere all’autoimpollinazione senza aprire i fiori. Fiorisce da maggio a luglio e, nonostante produca nettare, viene raramente visitata dagli insetti impollinatori. 

Spillone lanceolato

deve il suo nome al suo aspetto: il fusto sottile con in cima un’infiorescenza tondeggiante ricorda la capocchia di un grosso spillo. Questa pianta perenne, che raggiunge i 50 cm di altezza, è cespitosa e presenta fiori rosa o bianchi madreperlacei, riuniti in infiorescenze globose, sostenute da scapi lunghi e sottili.

Lino a campanelle

Il lino a campanelle è una pianta alta tra 15 e 25 cm con una base legnosa e numerosi germogli inclinati e ramificati. Questa pianta aggiunge un tocco di colore ai sentieri con i suoi fiori giallo intenso.

Elicriso

L’elicriso, noto scientificamente come Helicrysum italicum, è un’erba aromatica molto diffusa. Predilige habitat aridi e rocciosi e ha un profumo intenso che ricorda la liquirizia. Le foglie dell’elicriso sono utilizzate in cucina per preparare risotti, minestre, ripieni e carni, in particolare il pollame. Inoltre, gli estratti di elicriso sono impiegati come agenti aromatizzanti in cibi e bevande, mentre i fiori essiccati sono usati in prodotti medicinali. L’elicriso è noto per le sue potenziali proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e per migliorare la digestione e la funzione epatica.

Il trekking ad anello da Caminata Boselli, passando per la cascata del Rio Gavi e arrivare sulla cima del Monte Tre Sorelle, è un’esperienza che consiglio a tutti gli amanti della natura e delle escursioni. Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta di un’escursione impegnativa e non adatta a tutti. È fondamentale avere una buona preparazione fisica, utilizzare bastoni da trekking e indossare scarpe adeguate per affrontare i tratti più difficili del percorso. La fatica viene ripagata con momenti indimenticabili e viste mozzafiato.

Quindi, prepara lo zaino, assicurati di avere tutto l’equipaggiamento necessario e vieni a scoprire con noi le meraviglie della Val Trebbia!

Come arrivare a Caminata Boselli

Sulla SS45 in direzione Genova svoltare a sinistra per Cassolo, superato Roncaiolo seguire le indicazioni per Caminata. .