Tra le colline che abbracciano la nostra terra si nasconde un gioiello dimenticato: il borgo di Pietranera. Situato a 785 metri di altitudine, questo antico paese ha la sua storia. Qui, in cima alla collina, domina l’intera vallata. Non c’è nessuno, non si sentono passi se non i nostri, solo canti di volatili o discorsi di grilli che arrivano insieme alle folate di vento. Il panorama è semplicemente mozzafiato.
I nostri occhi arrivano a distinguere, laggiù, un tratto della sinuosa Trebbia che, come un serpentone d’argento, lambisce rocce e spiagge, regalando vita a un paesaggio idilliaco e rivelando la bellezza incontaminata di questa terra.
Il borgo di Brugnello, con le sue antiche case di pietra, testimone silenzioso di tempi passati, sta là sotto e sembra lontanissimo. E poi c’è quella rupe scura, sembra una miniatura delle altre maestose Pietre della Valtrebbia.
L'ORIGINE DEL NOME
Dagli appunti di toponomastica del Notiziario Bobbiese il suo nome deriva dal dialetto bobbiese Pranèigra (nel vol. III a pag.121 del Codice Diplomatico di San Colombano si legge “ terre ad Petras nigras sive ad Cumum”, c.31 A, doc. dell’8 gennaio 1402). Inoltre, il paese si erge al di sopra di un terreno ofiolitico di colorazione nera.
LA STORIA DI PIETRANERA
Si dice che le origini dell’insediamento siano da attribuire ai monaci bobbiesi di San Colombano che, con la loro attività agricola, hanno popolato queste terre. Le fortificazioni erette nel XV secolo dalla famiglia nobile dei Pietranigra sono testimonianza di un passato glorioso, mentre la casa-torre che domina il borgo è un simbolo di forza e potere.
E’ il casato dei Ghigliani a lasciare un’impronta indelebile su Pietranera. Il loro austero palazzetto di famiglia domina il panorama, trasmettendo l’atmosfera di nobiltà che si è insediata nel cuore di questo borgo. Qui ha avuto origine il casato dei Ghigliani che si trasferì poi a Bobbio, entrando a far parte della nobiltà cittadina.
L'ORATORIO DI SANT'ANNA
L’oratorio di Sant’Anna, eretto nel 1667 dal canonico Antonio Ghigliani, cattura l’attenzione di chiunque si avventuri in questo luogo. È uno di quei simboli di speranza e devozione, eretti con fatica da chi ci ha preceduto, che ha raccolto preghiere e suppliche per essere, ai nostri tempi, dimenticato. La sua costruzione in pietra calcarea e arenaria assume un affascinante colore dorato alla luce calda del tramonto. Oggi, purtroppo, versa in condizioni pessime. Il portale è rotto come le finestre, l’interno è vuoto, sporco e vistose ferite lasciano presagire un possibile crollo: è un’immagine che riempie di tristezza.
Questo paese, a pochi chilometri da Bobbio, abbandonato da oltre vent’anni, sembra ormai senza speranza, eppure, gode di una posizione invidiabile.
Pietranera è un luogo speciale ma senza voce. Intorno prati rigogliosi, fiori selvatici di ogni colore, erbe aromatiche che si fondono in una sinfonia di sensazioni che ti fanno stare bene.
Qui tutto merita di essere riportato a nuova vita, la chiesa come le case. E non solo per non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, ma per la sua posizione unica nel territorio.
Siate curiosi di esplorare e scoprire le meraviglie che si celano tra le montagne.Se un giorno avrete l’opportunità di passare a Pietranera, lasciatevi guidare dal fascino misterioso del luogo.
Noi ci auguriamo che Pietranera possa tornare a risplendere, che la sua storia e le sue pietre possano emozionare le future generazioni.