Raggiungere la Sella dei Generali mi emoziona ogni volta per il panorama che offre, ma è a fine maggio – inizio giugno che questa zona assume un fascino speciale. E’ il periodo in cui splendide orchidee punteggiano il verde “vegetazione” con le loro sfumature che vanno dal giallo tenue al porpora intenso, regalando una magia per gli occhi.
La Sella dei Generali è un luogo singolare, ha un aspetto quasi lunare in certi periodi, ma poi i pascoli accolgono mandrie di fantastiche vacche di razza heiland. In estate l’aria è fresca e in inverno è gelida, i venti soffiano forte e spingono le nuvole, le raggruppano e le diradano in poco tempo. Situata a 1250 metri sul livello del mare, la Sella dei Generali segna il confine tra la Val Trebbia e la Val Nure.
MA PERCHE' SI CHIAMA SELLA DEI GENERALI?
Il signor Sandro, un abitante del piccolo borgo di Agnelli, distante pochi chilometri, mi risponde con sicurezza: “Si chiama così perché, da qui, i generali supervisionavano delle esercitazioni militari”.
Esercitazioni militari? Sì, lui ricorda bene. Quand’era bambino, ricorda che sparavano con i mortai sul Monte Aserei e controllavano tutto da lì. Durante queste esercitazioni, veniva chiesto alle famiglie della zona di evacuare le case per alcune ore, rifugiandosi nei paesi vicini. Il signor Sandro lo ricorda come un momento felice perché poteva scendere nei boschi con il bestiame e giocare.
In realtà, non si conosce con certezza l’origine del nome. Si sa però che questa zona è sempre stata un territorio di transito e, durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, vi si nascondevano armi.
LA PRATERIA
Alla Sella dei Generali gli alberi sono scarsi, mentre ci si trova di fronte a un’immensa prateria. Ma le praterie di montagna del nostro territorio non sono naturali, si sono formate a causa del disboscamento realizzato per poter ottenere pascoli.
Se il faggio (Fagus sylvatica), sul versante settentrionale dell’Appennino settentrionale raggiunge un’altitudine di 1700-1800 metri, qui ora fatica a crescere e i pochi presenti, insieme a qualche raro pino, hanno dimensioni ridotte perché manca la protezione ambientale che solo un bosco maturo può offrire.
L'ORIGINE DEL LAGHETTO
Un altro particolare si trova a pochi passi dal cartello che indica l’arrivo alla Sella dei Generali, si tratta di un laghetto. In inverno si può trovare ghiacciato, in primavera si riempie d’acqua che in estate si ritira considerevolmente. Attualmente è ricco di acqua e ci sono anche i tritoni. Ma la presenza del laghetto ha una spiegazione.
Questo luogo, circa 100.000 anni fa, durante il periodo Würm, è stato modellato dall’azione di un antico ghiacciaio che ha formato piccoli laghi che nel corso del tempo si sono poi parzialmente prosciugati. Quindi, questo laghetto ha origini antichissime e nelle sue vicinanze sono state rinvenute tracce preistoriche della presenza dell’uomo. Nel Museo di Piacenza, sono conservati reperti di selci che testimoniano questa antica presenza.
LE ORCHIDEE
I laghi che si sono ritirati hanno dato origine a piccole torbiere che hanno alterato il pH del terreno, rendendolo acido e particolarmente adatto allo sviluppo di diverse specie erbacee, come la Genziana di Koch e diverse tipologie di orchidee. Per gli amanti delle orchidee selvatiche, inizio giugno è il momento migliore per ammirarle in tutto il splendore.
DIFFERENZE TRA LA PARTE OVEST E LA PARTE EST
Percorrendo la strada che dalla Sella dei Generali porta al bivio di Santa Barbara, si può notare una differenza nel paesaggio tra la parte est e quella ovest delle praterie.
La parte ovest è caratterizzata dalla presenza di massi ofiolitici sparsi in tutto l’areale. Questa caratteristica del territorio probabilmente deriva dalla degradazione di un massiccio roccioso ofiolitico primario che, sottoposto all’azione degli agenti atmosferici, si è frammentato in più parti, dando vita al “paesaggio lunare” che oggi possiamo ammirare.
Al contrario, la parte est non è stata pascolata per alcune decine di anni, il che ha portato allo sviluppo di graminacee e leguminose (come Poa, Festuca e Trifoglio), a discapito delle specie più rare, come le orchidee, che richiedono spazi più aperti e ariosi.
La Sella dei Generali, con il suo paesaggio lunare, le orchidee colorate e il laghetto dai segreti antichi, è un luogo che evoca un misto di meraviglia e commozione. Camminando tra queste praterie, sento l’anima della natura che lotta per sopravvivere, mentre al tempo stesso ci regala una bellezza straordinaria. Questo luogo ci ricorda quanto sia preziosa la nostra connessione con la terra e ci invita a proteggere e preservare le meraviglie che essa ci offre.
Grazie al Dott. Marco Rossi per avermi fatto conoscere ancora meglio la Sella dei Generali.
COME RAGGIUNGERE LA SELLA DEI GENERALI
Prendere l’autostrada A1 e uscire a Piacenza Sud. Seguire la tangenziale sud di Piacenza in direzione Genova, poi prendere la SS 45 verso Genova.
A questo punto hai due opzioni:
- Da Perino, procedere verso Bettola. Abbandonare la SP 39 prima del ponte, proseguire per 2 km e girare a destra al cartello Villanova/Aglio. Seguire la strada fino ad Aglio, poi continuare la salita nel bosco. Al bivio con la strada da Mareto, tenere la destra fino a Pradovera. Da lì, seguire le indicazioni per la Sella dei Generali.
- Proseguire fino a Bobbio e dopo il paese prendere lo svincolo per Coli SP16. Raggiungere Coli e prendere la SP57 fino ad arrivare alla Sella dei Generali