Ci sono luoghi che ti restano dentro, perché li vivi fin da bambino, perché diventano parte della tua storia prima ancora che tu possa rendertene conto. Cisiano è il punto in cui ho conosciuto il fiume Trebbia e ho iniziato ad amarlo.
Sono cresciuta a pochi chilometri da qui e, quando ero piccola, il babbo mi portava in estate a rinfrescarmi nelle sue acque limpide. Poi, crescendo, ho iniziato ad andarci da sola, a piedi, scoprendo angoli sempre nuovi di questo posto che, ancora oggi, è uno dei miei luoghi del cuore.
Cisiano, il borgo tra il fiume e la storia
Cisiano è un piccolo borgo tra Rivergaro e Travo, noto soprattutto per il suo facile accesso al fiume. Fa parte del Parco del Trebbia, il che lo rende perfetto in ogni stagione, non solo per l’estate. Oltre ad accedere facilmente al fiume – dove ci sono anche tratti sabbiosi – è possibile passeggiare nel bosco lungo un sentiero che costeggia l’acqua, regalando scorci sempre diversi.
Ma Cisiano non è solo natura. Qui, tra la vegetazione e il rumore dell’acqua, resiste ancora un pezzo di storia che mi ha sempre affascinato: la torre superstite del ponte di Morando Morandi, che io ho sempre chiamato “il voltone di Cisiano”.


Il voltone di Cisiano: il ponte che sfidò il fiume
Ogni volta che arrivo a Cisiano, mi piace fermarmi a leggere l’iscrizione in latino che accoglie i visitatori prima di passare sotto il voltone che porta al fiume. È un dettaglio che pochi notano, ma che per me è sempre stato parte dell’esperienza di questo luogo.
Quella torre è ciò che resta di un ponte che il conte Morando Morandi fece costruire nel 1686, per collegare le due sponde del Trebbia e rendere più agevole il passaggio. Doveva essere un’opera duratura, e invece resistette solo 14 anni prima che il fiume, con una delle sue piene impetuose, lo cancellasse completamente.
Pare che Morandi non avesse seguito il progetto originale degli Anguissola di Travo, che gli avevano suggerito di costruirlo più a monte, in un punto più sicuro. Ma l’ambizione prevalse sul buon senso, e il ponte venne eretto esattamente davanti al suo castello di Montechiaro, per sottolineare il potere e il prestigio della sua famiglia.
Un luogo che resta nel tempo
Oggi, quel ponte non c’è più, ma il voltone di Cisiano è ancora lì, a ricordare che la Trebbia non si lascia domare così facilmente.
Cisiano continua ad essere un luogo speciale, non solo per chi lo ha vissuto fin da piccolo come me, ma per chiunque voglia scoprire un angolo autentico della Val Trebbia. Che sia per un bagno nelle sue acque cristalline, una passeggiata nel bosco o semplicemente per fermarsi un attimo sotto il voltone e leggere quelle parole in latino che resistono al tempo.

Come arrivare Cisiano
Raggiungere Cisiano è molto semplice perché si trova a pochi Km da Rivergaro e ci sono anche numerosi pulman che fermano sulla SS45 a pochi passi dal fiume.
Non essendoci possibilità di parcheggio ti consiglio di lasciare l’auto al parcheggio che trovi sulla SS45 e proseguire a piedi verso il fiume.