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Si dice “La Trebbia” o “Il Trebbia”?

Se c’è un argomento che riesce sempre a dividere le persone sotto i miei post, è questo: si dice “la” Trebbia o “il” Trebbia?

Ogni volta che scrivo la Trebbia, puntuale come un temporale estivo, arrivano teorie, discussioni e qualche battaglia grammaticale degna di una guerra medievale. E la cosa mi diverte tantissimo! Perché, diciamocelo, raramente un articolo determinativo ha scatenato così tanto dibattito.

Tra i commenti ho letto di tutto: e c’è anche chi è pronto a giurare che in Emilia si dice “la” Trebbia mentre in Liguria “il” Trebbia

Ma chi ha ragione?

Cosa dice la grammatica?

Per risolvere il dilemma, sono andata a cercare una fonte sicura: l’Accademia della Crusca (sì, perché quando si tratta di lingua italiana, meglio non improvvisare).

La maggior parte dei fiumi italiani ha genere maschile, soprattutto quelli più noti che sfociano direttamente in mare, come il Po, l’Arno e il Tevere. Tuttavia, ci sono delle eccezioni importanti, legate alla desinenza e alla tradizione linguistica locale.

Molti fiumi che terminano in “-a” o “-e” sono femminili, tra cui la Dora Riparia, la Sesia, la Parma, la Dora Baltea e la Trebbia. Lo stesso accade per alcuni affluenti dell’Arno, come la Sieve, la Greve e la Pesa.

Quindi, sì: “la” Trebbia è la forma corretta. Non si scappa.

Ma allora, perché a tanti “suona male”?

L’uso quotidiano e le varianti locali

Il problema è che, nella lingua parlata, la regola grammaticale a volte perde contro l’abitudine.

C’è chi, abituato a sentire nomi di fiumi maschili come il Po, il Reno, il Tanaro, si aspetta automaticamente che tutti i fiumi siano maschili. E c’è chi, come me, trova che “la Trebbia” suoni strano. Perché sì, lo ammetto: nel parlato quotidiano io dico sempre “il Trebbia”.

Ma nei contenuti cerco di usare la forma corretta, anche se dentro di me suona un po’ forzata.

E poi, c’è un altro dettaglio curioso: nel dialetto della Val Trebbia emiliana, quando il fiume è in piena, si dice “la trebbièra”. Un altro punto a favore del femminile!

 

Quindi, chi vince?

Diciamo che, ufficialmente: la forma corretta è “la Trebbia”.

Ma vince anche la lingua parlata, perché se tante persone usano “il Trebbia”, significa che questa variante è radicata e riconosciuta. E, in fondo, la bellezza della lingua è anche questa: si evolve, si adatta, si mescola con l’uso quotidiano.

Quindi, la prossima volta che qualcuno nei commenti mi dirà che sto sbagliando, saprò cosa rispondere: “Hai ragione a sentirlo strano, ma fidati… si dice LA Trebbia!”