Da alcuni anni la collina di Pigazzano, all’inizio della primavera, si ricopre di narcisi. I primi compaiono già ai bordi della strada, ma è in prossimità del piccolo borgo di Scrivellano (Travo) che incontriamo questi due campi, bianchi proprio grazie a questa rigogliosa fioritura.
Si tratta di narcisi nostrale il cui nome scientifico è Narcissus tazetta – così chiamato per la forma a tazzina della paracolla. Narciso deriva dal greco nàrke che significa “stordimento” per forte odore emanato dai fiori.
Ed effettivamente questi fiori emanano un profumo dolcissimo, essendo così tanti è pure molto intenso.
Come tutti i narcisi, è una pianta bulbosa che, nella nostra zona, fiorisce da marzo ad aprile, ha foglie lunghe e un numero variabile di fiori con perigonio bianco o giallastro. Cresce spontaneo fino a 1500mt.
Il Narciso indica forte autostima, vanità ed incapacità di amare. Ma nel linguaggio dei fiori regalare un Narciso può anche simboleggiare rinascita ed augurare felicità.
Questo fiore è, inoltre, legato al mito di Narciso.
IL MITO DI NARCISO
Narciso era un bellissimo giovane, figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, superbo e insensibile all’amore.
La sua insensibilità era tale da rifiutare tutti i suoi pretendenti. Solo un giorvane non si diede per vinto di fronte ai suoi rifiuti, Aminia. Narciso, gli donò una spada perché si uccidesse. Il giovane obbedì al volere di Narciso, si trafisse il petto ma invocò anche gli dei per ottenere la giusta vendetta.
La vendetta non esitò ad arrivare. Narciso contemplando la sua bellezza riflessa in uno specchio d’acqua ne restò incantato e si innamorò perdutamente di se stesso. Prese la spada che aveva dato ad Aminia e si uccise nello stesso modo.
La terra su cui si era riversato il sangue del giovane Narciso, diede alla luce un fiore, che da quel momento assume l’omonimo nome.
Ti ricordiamo che questi fiori sono protetti. Si possono fotografare ma non raccogliere. Il divieto è regolamentato da una legge regionale e si rischiano multe fino a 250 euro.
Per cui scattate tante foto, fatevi selfie e inebriatevi con il loro meraviglioso profumo, ma lasciateli dove sono. Il prossimo anno li ritroveremo lì, puntuali, a augurarci “Buona Primavera”