Lo sapevi che il fegato etrusco, quello che si trova sui libri di storia, e che ci fanno studiare è stato trovato proprio ne La Valle delle Favole, a pochi km dal fiume Trebbia? In questo primo episodio ti porto alla scoperta di questo importante reperto archeologico.
La vita è un intreccio di coincidenze e momenti magici, e a volte, i segreti più affascinanti del passato si rivelano quando meno ce lo aspettiamo. Questa è la storia di una scoperta straordinaria fatta da un umile contadino nelle terre di Ciavernasco, un piccolo borgo immerso nella natura rigogliosa e nelle tradizioni antiche.
Un Viaggio nel Tempo
Era una giornata di fine settembre del 1877 quando, arando i suoi campi, il contadino incappò in un oggetto misterioso sepolto nel terreno.
Quell’oggetto, che inizialmente sembrava non avere senso, si rivelò essere uno dei reperti più significativi della cultura etrusca: il Fegato Etrusco.
Il Fegato Etrusco di Ciavernasco è un modello in bronzo di un fegato ovino, utilizzato dagli aruspici etruschi per praticare la divinazione. Gli aruspici erano sacerdoti capaci di interpretare la volontà degli dei osservando le viscere degli animali sacrificati, e questo oggetto era il loro strumento di lavoro.
Il Mistero del Fegato Etrusco
Il Fegato Etrusco è diviso in sedici sezioni, ognuna delle quali rappresenta una divinità etrusca. Gli aruspici credevano che la posizione e l’aspetto delle viscere potessero rivelare messaggi divini, e utilizzavano il Fegato Etrusco come guida per interpretare questi segni.
Nonostante siano passati più di un secolo dalla sua scoperta, il Fegato Etrusco di Ciavernasco continua a essere oggetto di studio e ammirazione. Gli esperti ancora oggi cercano di decifrare i suoi segreti e di comprendere appieno le pratiche religiose degli Etruschi.
Il reperto è conservato nel Museo Civico di Piacenza, dove è possibile ammirarlo e scoprire di più sulla civiltà etrusca e sulle loro pratiche divinatorie.