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Tra passato e presente: Le Macine del Perino e la riscoperta di un tesoro dimenticato

La strada che da Perino costeggia l’omonimo torrente, a un certo punto, si interrompe. Davanti a noi solo alberi, montagne e il suono dell’acqua. Ma proprio qui, a ridosso del bosco, circa 200 anni fa anni fa, era stato costruito il mulino Mazza.

LA STORIA DEL MULINO

Ce n’erano tanti, ai tempi, sulle rive del Perino. La zona era ricca di grano che al mulino veniva trasformato in farina. Intorno sorgeva un gruppetto di case. Il complesso del Mulino Mazza inoltre ha visto al suo interno l’avvicendarsi dei bambini della zona con l’apertura per un breve periodo di una scuola elementare

Con lo spopolamento della montagna anche il mulino smise di fare il suo lavoro, ma trovò una seconda finalità. Fu usato come magazzino e abitazione del custode della Cementirossi che, proprio in questa zona, aveva le sue cave. Sì, perché qui c’è la marna e le rocce sono rosa.

Ma quando anche le cave furono chiuse, le abitazioni circostanti chiusero i battenti e il Mulino Mazza fu abbandonato a se stesso, arroccato sulla strada oltre il ponte, in solitudine, ad ascoltare il rumore del torrente sottostante.

Tre anni fa, però, quando il suo destino sembrava ormai segnato, è successa una magia. Vincenzo e Marco, ammaliati da quest’antica costruzione e dalla sua posizione unica, hanno abbracciato un’idea comune: trasformare l’antico Mulino Mazza in un’accogliente oasi di pace, dando vita a “Le Macine del Perino“.

LA STRUTTURA DEL B&B

Al suo interno, stanze, semplici ma molto accoglienti e studiate in ogni loro dettaglio. Io mi sono innamorata della Camera dell’Orto, dalla sua finestra si ha una vista affascinante sulle rovine dell’antico Castello d’Erbia.

Oltre alle stanze, troviamo un salone con divano dove potersi rilassare, una veranda dove leggere un libro in tranquillità, un grande giardino con diverse amache per cullarsi al suono dell’acqua.

Regna una piacevole atmosfera anche sulla terrazza delle colazioni con vista sull’orto e, alzando lo sguardo, fino alle suggestive rovine del Castello d’Erbia.

È in completamento l’ultimo pezzo di questa avventura, “Il Fienile” un grande spazio restaurato e pensato per diventare il luogo per il benessere della persona. Teatro-danza terapia, musico terapia, yoga, saranno alcune delle attività in programma con la guida dell’esperienza di Vincenzo, ma anche incontri culturali, volti anche alla riscoperta di questo territorio che rischia di essere dimenticato.

CHI SONO VINCENZO E MARCO

Vincenzo, un educatore di origini siciliane, ha dedicato la sua vita ai bambini e agli adolescenti in Italia, Brasile, Mozambico e altri luoghi del mondo. Ora, il suo impegno si estende al supporto di coloro che affrontano demenza senile e Alzheimer. Le sue passioni per il teatro, la danza, il cinema e la musica si intrecciano amorevolmente con questo suo ultimo coinvolgimento.

Accanto a lui, il suo compagno di vita e di avventure, Marco, con radici a metà tra Torino e il Cile, architetto e restauratore con oltre tre decenni di esperienza nel mondo del restauro. Unendo le loro forze, Vincenzo e Marco hanno restituito un’anima a questo prezioso angolo della Valle delle Favole, svelando la bellezza di un’epoca passata e aprendo le porte a una nuova era di scoperta e ospitalità.

Come siete arrivati in Val Trebbia e come mai avete deciso di aprire un B&B?

Marco: “Abbiamo un amico che ha una casa in zona e frequentiamo la valle da 14 anni. La scelta di trasferirci è arrivata completamente per caso. Era l’8 dicembre del 2018 e, per scherzo, mi sono messo a cercare annunci mobiliari in zona. Mi comparve questo mulino insieme ad altre 50 abitazioni. Sempre, senza impegno, decidiamo di venirlo a vedere. Non cercavamo una casa in campagna però, all’epoca si pensava più alla Sicilia. Ma quando sono arrivato ho visto il ponte, la casa, la pietra, il fienile e la corte…sono rimasto estasiato. Durante la visita che è durata circa due ore, non ci siamo mai guardati. Quando i nostri sguardi si sono incrociati eravamo terrorizzati perché era un lavoro gigantesco. Ma è lì che è cominciata l’avventura.”

La ristrutturazione del Mulino Mazza sembra aver preservato la sua autenticità. Potreste raccontarci di più sulla bellezza di questo recupero?

Marco: “Certamente, la vera essenza di questa ristrutturazione risiede nel fatto che ogni aspetto è stato mantenuto fedele al suo passato. Con oltre 30 anni di esperienza alle spalle, ho potuto mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite nel corso della mia carriera. È stata una sfida affascinante e appagante, un processo di riscoperta che ha richiesto un grande impegno. Abbiamo adottato un approccio rispettoso nel nostro recupero, evitando di cercare di recuperare la pietra a ogni costo. Ad esempio, nelle sale dove gli intonaci originali erano ancora presenti, abbiamo scelto di recuperarli. Questo ha permesso a ogni stanza di conservare la preziosa memoria dei suoi intonaci originari. Abbiamo anche recuperato le antiche cromie e i colori originari, un processo che ha talvolta portato a divergenze leggere ma simpatiche tra me e Vincenzo. Ricordo un momento divertente quando sono arrivato con un bisturi per recuperare la tinta originale di una stanza! Vincenzo non l’aveva presa benissimo.”

Qual è stata la parte della ristrutturazione che vi ha dato maggiore soddisfazione?

Vincenzo: “Il salone. L’abbiamo ristrutturato quando c’era freddo. Non c’erano nemmeno le porte, solo il camino acceso per cercare di scaldarsi. Rifare l’intonaco mi ha fatto sentire come ai tempi di Geppetto di Collodi. Ma la stanza era così grande e vuota. Mi sembrava di avere fra le mani un sontuoso salone delle feste a cui ridare vita. E poi il fienile. Uno spazio completamente aperto che ho, da subito, pensato perfetto per l’arte e il cinema. Vederlo quasi ultimato è emozionante.”

Cosa apprezzano principalmente i vostri ospiti?

Marco: “Apprezzano noi, modestia a parte, siamo persone accoglienti e ci piace conoscere i nostri clienti. A me, soprattutto, piace conoscere i desideri dei nostri ospiti, cercare di capire cosa vogliono fare e dove vogliono andare e così li riempio di indicazioni. E poi apprezzano tanto il rispetto del luogo. Parlano di un mulino recuperato nella sua autenticità. Per noi questo è importante.

Qual è il vostro cliente tipo?

Vincenzo: “Da noi non viene chi ama gli aperitivi ad Ibiza, ma chi cerca tranquillità, ama passeggiare, fare trekking, rilassarsi con le pagine di un libro, scrivere e anche lavorare su di sé. Siamo perfetti per chi cerca di fuggire dal caos della città, noi siamo in mezzo al bosco ma, allo stesso tempo, siamo a 5 minuti da Perino e a 15 minuti da Bobbio.

Cosa ricordate con maggiore piacere di questa avventura?

Vincenzo: “Sicuramente la vicinanza di tantissime persone, alcune non le conoscevamo, l’amicizia è nata dopo. Avevamo molta paura all’inizio ma questa vicinanza, così inaspettata, ci ha aiutato. C’era chi dispensava utili consigli, chi ci ha aiutato nei lavori, chi ci portava anche da mangiare (all’inizio non c’era nulla). E’ una cosa che non ci si aspetta, ma a noi è successo e ne siamo molto felici e grati. Ci hanno fatto sentire a casa.

“Se avete voglia di rinfrescare i pensieri, mettere in pace i rumori della testa, trovare un momento in cui cullarsi sulle amache leggendo un libro e addormentarvi con il suono delle cicale questo è il luogo ideale.”, parola di Vincenzo.

E anche noi de La Valle delle Favole ci siamo innamorati di questo luogo e siamo grati a Vincenzo e Marco per aver ridato vita a un pezzo di storia di questa splendida valle con tanto amore e attenzione.

COME ARRIVARE

Da Milano o Bologna, seguire l’autostrada A1 e prendere l’uscita Piacenza Sud. Proseguire sulla Tangenziale Sud e uscire alla SS45 direzione Bobbio-Genova. Girare a Perino e seguire le indicazioni per Villanova. Oltrepassato lo svincolo per Villanova, continuare lungo la strada che costeggia il torrente fino ad arrivare alla località Mulino Mazza.

Si consiglia di parcheggiare la propria auto lungo la strada vicina al ponte in pietra, evitando di attraversare il ponte con il veicolo.