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Traschio, l’antico borgo a due passi da Ottone

Gli anni ci stanno scorrendo addosso veloci e impietosi, ma noi, ogni tanto, ci fermiamo a consultare quel che ci dice il cuore e così ci siamo ritrovati, un giorno, in questo fazzoletto di tranquillità.
Questo è un bel ricordo dell’estate scorsa. Valentina ci aveva contattate invitandoci a Traschio per raccontarci di questo gruppetto di case. Abbiamo accettato. Primo, perchè ci eravamo stati un giorno e non avevamo incontrato nessuno, tranne un gatto; secondo, perchè pensare ad una ragazzina di 13 anni che ci avrebbe fatto da guida ci è parso straordinario.
Finalmente, verso la fine di agosto, abbiamo potuto raggiungere Traschio e incontrare i suoi abitanti.

Concordata l’ora, eccoci con Valentina, Diana e Claudia, tre fantastiche ragazzine ben preparate e affezionate al luogo. E’ da quando sono nate che frequentano Traschio nel periodo delle vacanze scolastiche. 

Ci raccontano tutto.

Solo quattro persone vivono tutto l’anno qui, a due passi da Ottone. D’estate, invece, Traschio si anima. Puntualmente si presenta quella gente che ha un legame con questa terra, anche se è un luogo semplice che sembra non poter offrire nulla né agli adulti né ai ragazzi. In effetti, a Traschio, a prima vista, pare non ci sia nulla. Ma non è così.

C’è una chiesa del XVI secolo dedicata a San Giovanni Battista. E’ ben restaurata. Il sig. Bruno ci ha gentilmente dato la possibilità di visitarla e di scattare qualche foto. Sul sagrato, appesa al ramo di un albero, sventola la bandiera con i colori di Traschio: bianco e azzurro. Ad un altro ramo, ben salda, una corda penzola per trattenere una ruota. E’ un’altalena adatta a tutti, regge 100 chilogrammi.

Le nostre guide ci mostrano due piccoli edifici che, nei tempi andati, hanno avuto il compito di ospitare le aule della scuola. C’era pure un oleificio. Si estraeva l’olio dalle mandorle e dalle nocciole. E c’era anche un forno per il pane che ora, ogni tanto, riprende a funzionare proprio per loro, per quelle persone che tornano. Eppure, a noi era parso che non ci fosse nulla per nessuno, qui!

Le ragazze ci conducono, seguendo un piccolo sentiero tra gli alberi, in un punto con una bella vista sul fiume Trebbia. E’ il luogo dove gli abitanti di Traschio si incontrano per i festeggiamenti della comunità.

Nel paesino vive anche un pastore col suo piccolo gregge. Ci sono un po’ di gatti in giro e  qualcuno finisce in pasto alle volpi, forse anche quello che noi avevamo immortalato in una foto perchè… non c’è più. A Traschio le volpi si appressano alle case accettando cibo, naturalmente con la giusta accortezza.

Certe case sono state ben ristrutturate, altre hanno bisogno di cure ma c’è tanta voglia di recuperarle tutte. Un po’ per volta si farà. Qui tutti sono legati a questo gruppetto di case, ai loro orti, ai loro incontri.

Come passano le loro giornate, a Traschio, Valentina, Diana e Claudia? Sono ragazze allegre, amano ascoltare le storie dalla bocca degli anziani, aiutano i più piccoli a fare i compiti, accettano di fare le babysitters. Hanno tanto spazio dove passeggiare o correre, i loro angoli dove appartarsi per parlare, lontano dagli orecchi indiscreti degli adulti. Vanno al mercato a Ottone, qualche volta raggiungono il fiume.

Sentono loro questa terra, la vogliono far conoscere per quella che è realmente: viva, ma pervasa da quella tranquillità difficilmente reperibile altrove. E’ gratificante ascoltare da queste giovanissime il racconto di quel passato locale che non hanno vissuto ma che hanno fatto loro.

Improvvisamente, il sagrato della Chiesa si anima. Due signore puliscono i pavimenti del sacro edificio e sistemano i fiori all’altare, le ragazzine corrono ad aiutare. Arriverà un prete a celebrar la Santa Messa per questa poca gente, ma ci sarà tutta!

Salutiamo Valentina, Diana e Claudia con la speranza che loro, nuova generazione, continuino, ancora per tanto tempo, ad incontrarsi felicemente qui. Ci auguriamo che possano calpestare questa terra, vederne i frutti e cibarsene, almeno per un mese all’anno.

Oggi, anche da Traschio si può contattare il mondo! Ma per respirare quest’aria si deve venire qui, non si può fare via web! Grazie ragazze! E’ stato piacevole parlare con voi. Ma quest’anno siete tornate a Traschio, vero? Fatecelo sapere.