In questi giorni, fervono i preparativi per la festa di Rallio di Montechiaro che inizierà domani, venerdì 28 luglio, e terminerà lunedì 31 luglio. Questa sagra è famosa per i suoi pisarei e fasò che vengono realizzati, ogni anno, a mano, dalle signore del paese.
Il ritrovo è praticamente ogni sera, prima della festa. Gli uomini si occupano dell’impasto e le donne dei gnocchetti. L’obiettivo è preparare 2 quintali di pisarei per permettere a tutti di gustare questo tipico prodotto piacentino.
Qual’è la storia di questa pasta? Le sue origini sono da cercare nel periodo medievale, quando l’Europa vide nascere il fenomeno dei pellegrinaggi di penitenza. Anche la nostra zona era una tappa importante e così le varie comunità religiose crearono questo piatto povero da poter offrire. Nascono i pisarei e fasö: gnocchetti realizzati con l’impasto di pane raffermo grattugiato e un po’ di farina.
Ma ora ci sorge un dubbio: essendo nati in un periodo antecedente alla scoperta dell’America com’era la ricetta originale visto che il sugo prevede il pomodoro?
Parlando con l’amico Paolo Merli, di CRT FITeL Piacenza, ho scoperto che esistono due versioni di pisarei e fasò: una pre e una post scoperta dell’America. Qualche anno fa è stata realizzata anche una ricerca proprio per capire le origini di questo piatto tipico. Ebbene, prima della scoperta dell’America niente pomodori, si usavano fagioli importati dall’Egitto. La loro dimensione era molto più piccola del borlotto, il colore molto chiaro e avevano una macchiolina scura che li faceva assomigliare a un occhio e da qui il nome “Fagiolo all’occhio”.
Grazie alla traversata di Colombo, arriveranno anche i pomodori e sarà proprio questo l’ingrediente che modificherà radicalmente questo nostro piatto fino a renderlo quello che conosciamo oggi e che potrete gustare questo weekend in quel di Rallio.
Non posso non postarvi la ricetta dei pisarei e fasò. Visto che ce ne sono tantissime versioni inviateci la vostra.
Ingredienti:
30 gr. di pangrattato;
420 gr. di farina;
200 gr. di fagioli borlotti secchi;
300 gr. di passata di pomodoro;
30 gr. di lardo;
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva;
50 gr. di parmigiano grattugiato;
3 foglie di basilico;
50 g di burro;
30 g di lardo;
1 cipolla;
sale;
pepe.
Preparazione: tenete a bagno i fagioli per una notte. Trascorso questo tempo, scolateli e lessateli per 1 ora in acqua fredda assieme a ½ cipolla e al cucchiaio di olio extravergine, quindi toglieteli dal fuoco senza scolarli. Ammorbidite il pangrattato con poca acqua calda, aggiungete 400 g di farina e impastatela per circa 15 minuti con il pane e l’acqua calda sufficiente a ottenere un composto abbastanza sodo. Staccate dei pezzi, arrotolateli e formate tanti cilindretti sottili, quindi prendetene un pezzetto di circa 1 cm, schiacciatelo con il pollice sul piano di lavoro, su cui avrete sparso la farina rimasta, e arrotolatelo. Se tutto è andato secondo i piani, avrete ottenuto una conchiglietta un po’ più piccola di un fagiolo. Lavorate in questo modo tutta la pasta. Tritate la 1/2 cipolla rimasta e il lardo e metteteli a soffriggere con il burro, aggiungete la passata di pomodoro, il basilico, il pepe e i fagioli assieme a 1 bicchiere della loro acqua di cottura. Fate cuocere coperto per circa 1 ora allungando con altra acqua dei fagioli se il sugo dovesse sembrarvi un po’ troppo asciutto. Salate solo alla fine. Lessate i “pisarei” per 15 minuti, scolateli con il mestolo forato e versateli in una zuppiera. Condite con il sugo di fagioli e il parmigiano grattugiato e servite.
(fonte ricetta crtfitelpiacenza.it)